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BUONA PASQUA 2021

Ricordiamoci, nella veglia pasquale, di tutte quelle parti di ombra e di notte che sono in noi, nella nostra carne: ombre e notti del peccato, del dubbio, della disperazione e delle innumerevoli ferite ricevute nell’esistenza. Accettiamo di riconoscere questa notte proprio per lasciarci avvolgere dalla luce che viene verso di noi, che ci è donata.
La risurrezione di Gesù non è affatto un avvenimento previsto, atteso, scontato. Il suo, infatti, non trasuda gioia, senso di liberazione e di vittoria, ma timore, preoccupazione, addirittura paura.
Le donne vanno al sepolcro di Gesù. Con quale stato d’animo vi si recano? Il quadro è quello cimiteriale: c’è un cadavere da onorare, un corpo senza vita da ungere con olio profumato.
Quando decidono di andare al sepolcro? Di buon mattino, al levar del sole. Sembra quasi che abbiano voglia di compiere il loro gesto clandestinamente, in modo furtivo.
Qual è il problema, il cruccio che si portano dentro? Ancora una volta ha a che fare con il sepolcro: «Chi ci rotolerà via il masso all’ingresso del sepolcro?». Una preoccupazione del tutto comprensibile, ma sempre dentro al quadro previsto.
È a partire da questo momento che il racconto ci mette di fronte a particolari del tutto sconcertanti. Il masso, pur grande, è stato rotolato via. All’interno non c’è il corpo di Gesù, ma «un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca». Il messaggio che egli porta è inaudito: «Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui».
La paura che le donne provano è visibile, palpabile. È la reazione, del resto spontanea, che si prova di fronte ad una realtà che sconvolge la nostra visione delle cose.
Tutto parte da quel sepolcro vuoto, dal quadro tutto sommato rassicurante della morte che va in frantumi, dalla fatica che si prova ad accogliere una realtà nuova.
Ecco, non diamo per scontata la Pasqua, la risurrezione di Gesù̀. Non diamo per prevedibile quel sepolcro vuoto. Solo un po’ alla volta accoglieremo il messaggio di Pasqua e avremo il coraggio e la gioia di cercare il Risorto non tra le mura fredde di una tomba (o di un museo pur venerabile) ma nel vortice della storia e degli avvenimenti, nella vita quotidiana.

Auguri!

Padre Antonio Teodoro Lucente

Si ricorda che dal 1 al 6 aprile compresi Engim San Paolo resterà chiuso. Le attività riprenderanno mercoledì 7 aprile.

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